COPD (Chronic Obstructive Pulmonary Disease) e FUMO

Nulla è più efficace del fumo di 20 o più sigarette al dì per molti anni nel ledere il tessuto polmonare. Ogni esposizione al fumo di sigarette contiene migliaia di microgocce d’acqua di 0,45 µm di medio diametro contenenti miscele di composti chimici altamente tossici derivati dal tabacco e dagli additivi che vengono aggiunti per migliorarne l’aroma. Queste particelle urtano le cellule delle pareti, che vengono danneggiate direttamente (tramite stress ossidativo) o indirettamente attivando una risposta infiammatoria, che determina afflusso di neutrofili, linfociti e macrofagi che si accompagnano da un lato ad ostruzione al passaggio dell’aria e dall’altro ad un processo di riparazione che a volte esita in cicatrici e anche in processi di auto-immunità. La variabilità individuale che si osserva in questi processi è solo in parte di origine genetica ed epigenetica; spesso il danno si risolve cessando il fumo, ma in alcuni casi ciò non accade e il danno peggiora con il tempo con un progressivo declino della velocità di flusso d’aria espirata e ripetute esacerbazioni dell’infiammazione.
In sintesi, la patologia polmonare che va sotto il nome di COPD (malattia polmonare cronica ostruttiva) e che nel 2017 ha determinato 3,2 milioni di morti premature nel mondo è una sindrome clinica dovuta a varie cause e diversi meccanismi patogenetici, uno dei quali è il fumo di tabacco. La malattia è il risultato di molti fattori e interazioni che sono solo in parte noti: il fumo di sigaretta, sia attivo che passivo, è uno di questi, è molto nocivo e può essere evitato.

Leave a Reply

Fill in your details below or click an icon to log in:

WordPress.com Logo

You are commenting using your WordPress.com account. Log Out /  Change )

Facebook photo

You are commenting using your Facebook account. Log Out /  Change )

Connecting to %s