Una dolorosa realtà

Premessa

Premessa

Fra i tanti danni che ha provocato, la pandemia di Covid ha determinato in Italia anche un consistente aumento di fumatori1, vanificando in tal modo gli sforzi fatti per contrastare il consumo di tabacco ed i danni che esso provoca alla salute delle persone e dell’ambiente.

Da oltre mezzo secolo infatti, ossia da quando è stato dimostrato che l’uso del tabacco è una dipendenza che nuoce alla salute*, è progressivamente cresciuto il contrasto al suo uso. Questo contrasto ha avuto solo parziale successo e oggi siamo ancora a dirci che in Italia i fumatori sono calati fino al 2020 in modo irrilevante** e poi sono di nuovo aumentati. Non solo: si stanno anche consolidando il vaping e IQOs con nuove incognite e relativi rischi. Come mai? La risposta è a tutti nota. La forza economica, gli strumenti di penetrazione sociale e le capacità difensive dei produttori e commercianti di tabacco sono capaci di ostacolare ogni iniziativa contraria ai loro interessi. Eccezione la Legge per la tutela dei non fumatori dal fumo passivo (Legge n.3 del 16/01/2003, art.51) che ha avuto successo per alcune fondamentali ragioni:

①   impianto giuridico – Tutela dei non fumatori in base alla parità dei diritti di tutti i cittadini (se si ammette la libertà di fumare, si deve anche ammettere la libertà di non fumare, sia attivamente che passivamente)

②  strategia procedurale – Delega al Governo e relativo provvedimento all’interno di una legge finanziaria, dettagli tecnici rimandati al DPCM

➂   indipendenza del proponente dalla politica.

La legge ha avuto successo e ha trovato il consenso della grande maggioranza degli Italiani, ma non sono seguiti gli altri provvedimenti messi in agenda, specie la prevenzione dell’iniziazione della dipendenza nei giovani. Questo grave rallentamento è dovuto al fatto che gli interessi organizzati2:

a) impressionano la politica (timore di disoccupazione, reazioni delle categorie)
b) coinvolgono e finanziano Università, ricerca, stampa, politica***
c) investono molte risorse in abile propaganda occulta o manifesta e in misure di contrasto ai provvedimenti che limitino la loro attività
d) i produttori stanno abilmente differenziando su prodotti che hanno presa sui giovani.

L’influenza negativa degli interessi organizzati (e specialmente dell’industria) verso la salute pubblica non è oggi esclusivo del tabacco, ma è comune a molti altri settori, specie l’alimentazione3.

Che fare di fronte a questa realtà?

Io credo che dobbiamo innanzi tutto denunciare senza sosta le inadempienze istituzionali oggi macroscopiche: mancano i controlli di legge con l’adeguamento alle nuove realtà (si fuma nei gazebo dove si consumano alimenti), i controlli sui luoghi di lavoro, compito delle ASL, sono pressoché inesistenti, vi sono facilitazioni fiscali (accise basse), non vi sono incentivi all’agricoltura per la conversione delle colture del tabacco in altre colture, ma avviene l’esatto contrario, non vi è ricerca indipendente su fumo, vaping e IQOS. La dispersione dei mozziconi non viene sanzionata. L’educazione civica nelle scuole primarie è lasciata alle iniziative degli insegnanti e non è strutturata, la pubblicità occulta dei produttori (specie nei film) viene tollerata.

Abbiamo però capito che anche provvedimenti semplici e fattibili che correggono le lacune sopra citate non riescono a nascere nelle Istituzioni pubbliche. Qui è d’obbligo allora il riferimento al nostro attuale sistema democratico. Anche nelle scelte sanitarie il nostro sistema democratico è imperfetto perché è polarizzato tra salute pubblica e interessi commerciali. Questi ultimi riescono facilmente a deviare le scelte dei decisori politici dall’interesse pubblico verso gli interessi di mercato; prevalgono in altri termini anche in sanità i Determinanti Commerciali. Per evitare questa dannosa polarizzazione bisogna potenziare e includere nel processo di decisione la partecipazione sociale, cioè i Corpi Sociali più rappresentativi e indipendenti. Con questa “terza via” si evita di far scadere la democrazia in forme di democrazia non liberali e si contrasta l’esclusione di altre possibilità (tertium non datur )4,5,6.

Perché ciò avvenga ci vuole però una continua vigilanza e trasparenza sull’indipendenza (cioè non collusione) di tali Corpi Sociali, e questo resta un grande punto di domanda: come assicurare questo requisito?

Per tornare al nostro argomento (contrasto al fumo di tabacco) bisogna forse promuovere un Movimento popolare animato da esperti di salute pubblica, mecenati, persone che sono state colpite dalla malattia da fumo, associazioni a difesa dei pazienti, scienziati e comunicatori indipendenti. Solo un’azione di lobby competente, esperta, continuativa ed aggressiva può consentire che un diritto sancito dalla politica possa tradursi in una realtà fruibile da tutti coloro che ne hanno titolo. Sappiamo che la strada è in salita, ma la scelta di rassegnarsi e subire decisioni che minacciano la collettività7 è molto peggio.

_________________________

*    In Italia ogni anno 70-80.000 morti premature di cui 43.000 per cancro (S. Gori, Fondazione AIOM, Quotidiano Sanità, 8 agosto 2020).

**   Nel 2019 la percentuale di fumatori era analoga a quella del 2008 (22% circa) dopo il calo seguito all’entrata in vigore della legge 3/2003. Nel 2021 tale percentuale è salita al 24,2%, pari a 12,4 milioni di fumatori (ISS, 31 maggio 2022).

*** Oggi molti Enti e Istituzioni non accettano partecipazioni di alcun tipo da soggetti che operano contro il bene    della società (produttori e commercianti di tabacco, produttori e venditori di armi, ecc.).

Riferimenti bibliografici

1. PacificiR. Comunicazione 2022.
2. Proctor RN. The cigarette: a political history. The past, present and future of US Tobacco.
JAMA 324, 10-11, 2020.
3. Editorial. Obesity and the COVID-19 pandemia.
BMJ 2020;369:m2237.
4. Dall’Alba R. et al. Yes, democracy is good for our health – but which democracy?
Lancet online, 14 maggio 2022.
5. Horton R. Offline: is democracy good for your health?
Lancet 2021, 398, 2060.
6. Ober J. Demopolis.
Cambridge University Press, 2017.
7. Adams JM: Smoking cessation. Progress, barriers and new opportunities. The Surgeon General’s report on smoking cessation.
JAMA 323, 2470-71,  2020.

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